LA REDAZIONE INTERVISTA LUCA D'AMORE

Luca D'Amore, Direttore Responsabile del sito "LOTTO LUCA"

La redazione di LOTTO LUCA intervista il Direttore Luca D’Amore

- D’Amore, mi spiega com’è nata la sua passione per i numeri?
A sei anni, nel 1971, appena ho imparato a scrivere, mi dilettavo a ricomporre il calendario di calcio della S. A, allora a 16 squadre. Seguivo una mia procedura mentale e snocciolavo di seguito le 30 giornate, meglio del computer della Lega Calcio, con incontri d’andata e ritorno e senza ripetizioni di partite.

- Mi vuole far capire che Lei era il classico bambino prodigio?
Un mezzo prodigio forse si, certo è che se invece di comporre calendari, che poi non interessavano a nessuno, avessi composto musica tipo Mozart, sarebbe stato meglio!

- E dopo i calendari?
Il passo successivo è stato, oserei dire, obbligato. La mia passione per il calcio, unita alla “dote” nella compilazione dei calendari, mi ha consegnato inevitabilmente nelle braccia della sistemistica applicata al Totocalcio e a 19 anni…

- A 19 anni?
A 19 anni, neo diplomato ragioniere, gli 1-X-2 più che la “partita doppia”, erano già da qualche tempo i miei inseparabili compagni di vita. Al divertimento, che è proprio dei ragazzi di quell’età, preferivo passare le ore con un quaderno, per trovare la massima riduzione di un sistema ridotto e stavo intere nottate davanti ai primi rudimentali computer, a studiare i sistemi integrali e i miei elaborati, a differenza dei calendari, cominciavano ad interessare anche agli altri.

- Questa sua gran passione divenne un lavoro?
Certamente, nell’ambiente ero già molto stimato, conosciuto ed apprezzato. Privati, società di giocatori e ricevitorie si rivolgevano a me per l’elaborazione di sistemi, metodologie di gioco, consigli. In breve fondai la “Totoinvest” e scelsi questo preciso nome per la mia prima società, proprio perché ho sempre visto il gioco, non come un semplice divertimento, ma come un investimento programmato, scientifico e razionale.

- Che cosa ricorda con più piacere di quegli anni?
I primi giornali che ho diretto e distribuito giovanissimo, nelle edicole di tutta Italia, “Totoinvest” e “La Dritta”, la mia collaborazione con il prestigioso Guerin Sportivo, la conduzione della trasmissione televisiva "Lotto 90" e le mie tecniche di gioco, che rimarranno per sempre nella storia della sistemistica. La “correzione differenziata e progressiva degli errori”, la “riduzione integrale a base variabile”, la “doppia base integrata” e soprattutto la “contrapposizione colonnare”, che mi permise di realizzare, con un sistema giocato in collettivo e pubblicato sul mio settimanale “La Dritta”, un “13” più due “12” per una vincita di due MILIARDI e 200 MILIONI. All’epoca, nel 1989, si trattava della terza vincita di tutti i tempi, nella storia dei giochi a pronostico e la più alta, tuttora imbattuta, mai realizzata da un sistemista.

- Complimenti, ma non le sembra di essere una specie di predestinato?
In effetti, l’ho pensato tante volte anch’io, comunque il lavoro paga sempre e se al lavoro aggiungiamo una passione assoluta ed una dedizione quasi maniacale, da qualche parte bisogna pur arrivare. Certo è che quella vincita segnò in me un profondo cambiamento, il Totocalcio l’avevo “battuto”, cercavo nuovi stimoli, nuove sfide ed incontrai una donna capace di farmi girare la testa… la “dea bendata”!

- Si riferisce alla “dea bendata”, simbolo del Lotto e della fortuna al gioco?
Naturalmente e cominciai subito con studi e ricerche sul gioco del Lotto da vero “pioniere”. I computer dell’epoca, primi anni novanta, erano “un po’” limitati e gran parte del lavoro sulle statistiche, lo facevo tutto a mano, roba da far impallidire anche il miglior Einstein mi creda, ma ero mosso dalla passione, tantissima passione e dalla voglia di esporre i miei studi alla gente, pubblicandoli sui miei nuovi giornali, “Il Colpo Grosso”, “Affari e Fortuna”, “Lotto Cronaca”, “Lotto per Tutti” e la storica newsletter “Lotto D’investimento”.

- E scommetto che anche questa volta i risultati sono arrivati!
Vero, le vincite, anche clamorose e sempre puntualmente documentate sui miei giornali, non si fecero attendere, come quella di 212 Milioni, realizzata giocando per 50 volte la stessa Cinquina vincente, pubblicata sul mio mensile "Lotto D'investimento". In apparenza una vera e propria "follia statistica", che solo un pronosticatore "sicuro" di vincere poteva fare!

- Una persona come Lei, che ha fatto così tante esperienze nel settore, come vede il Lotto oggi?
Il Lotto era, è e sarà sempre un gioco affascinante, difficile ed impegnativo, dove per ottenere un buon risultato bisogna versare lacrime e sangue. Quella che è profondamente cambiata è la figura dell’esperto, del cosiddetto “lottologo”. Una volta si trattava di veri studiosi, realmente appassionati di Lotto, che quasi si vergognavano a chiedere soldi per una previsione, oggi purtroppo, per la maggior parte dei casi, si tratta di speculatori senza scrupoli, che di Lotto non sanno niente, neanche se si scrive con una o con due “T”.

- Davvero?!?!
Basta accendere la TV ed ascoltare tutte le buffonate che sparano, roba da codice penale e gli esempi anche clamorosi in tal senso, non sono certo mancati. Quello che mi fa veramente arrabbiare è che questi “maledetti sciacalli”, finiscono per danneggiare anche chi lavora professionalmente, perché la gente, specie se duramente “scottata”, fa di ogni erba un fascio. La regola è solo una e precisa. Diffidare sempre da chi promette vincite facili,nel gioco il fattore aleatorio è preminente.

- Ma allora come si fa a riconoscere un vero studioso?
Passare le ore sui numeri e rovinarsi la vista sulle tabelle statistiche, non basta più. E’ vero che il Lotto va affrontato scientificamente, è vero che bisogna accumulare un’esperienza, che solo chi lavora da anni ai massimi livelli del settore può avere, ma non basta ancora…

- D’Amore, ci sveli allora il suo segreto!
Bisogna possedere qualcosa di speciale, quel qualcosa di unico, che distingue il “fuoriclasse” dall’ordinario e che ti permette di vincere, di sfondare, di andare oltre. Per me ad esempio, il gioco è anche stile e filosofia di vita e cerco di superare le “rigide” leggi matematico-statistiche, con un innovativo approccio creativo ed intuitivo, che sta alla base dei grandi successi tecnici ed economici che ho ottenuto. Provare… per credere!

- E per il futuro?
Continuare a vincere terni secchi a ruota fissa col mio terno personale "TOP SUPER", e spaccare al Million Day col mio nuovo pronostico "MILLION DAY PREMIUM". L'obiettivo in questo caso è quanto mai prestigioso, visto che stiamo parlando di una vincita da un milione di Euro, ma chi più di me può permettersi di centrarlo? Il mio Curriculum e quanto ho vinto in questi anni mi permettono di dire che anche questo traguardo sarà raggiunto, come tutti gli altri che mi sono posto.
 
- Sempre un passo avanti!
In questi quarant'anni di servizio nel settore dei Giochi a pronostico sono sempre stato il primo; il primo a utilizzare un Computer per elaborare statistiche sui numeri (inizio anni 80), il primo (e unico!) a dirigere ben sette diversi giornali settimanali e mensili dedicati ai giochi, il primo a condurre una trasmissione televisiva a diffusione nazionale sul Lotto (“Lotto 90”), il primo (e unico!) a documentare una Vincita Miliardaria (settimanale “La Dritta") e oggi sono di nuovo il primo a sviluppare un Modello (algoritmo) di Intelligenza Artificiale applicato al Calcolo delle Probabilità, chiamato “M.I.A. Lotto 2.0”, in grado di formulare pronostici matematici per il Gioco del Lotto ad alta efficacia! 
 
- Luca D’Amore; ancora una volta delle mete davvero impegnative!
Si, lo riconosco, ma nel lavoro ho sempre preteso e raggiunto il massimo e particolare non indifferente, ho sempre vinto e fatto vincere come nessuno e ci tengo a sottolinearlo, come nessuno. Anche questo, credo, unito al mio pensiero positivo, ha la sua bella importanza. Nel mio corso “Io vinco – Capace di essere fortunato”, insegno ai giocatori che bisogna essere ottimisti e questo aiuta la fortuna a venirci incontro. Cominciamo da lì, senza porci alcun limite!